giovedì 1 maggio 2014

Schegge di Istanbul, moschea di Eminonu

Nelle moschee uomini e donne pregano separati. Questo è sempre stato un motivo di critica da parte dei non fedeli.
La società Islamica ha indubbi elementi di preponderanza maschile nei ruoli rispetto a quello femminile ma andando a vedere bene da vicino usi e costumi si può apprezzare meglio una situazione che è meno squilibrata di quanto non possa sembrare.
La nostra società occidentale è basata molto sulle apparenze, sul politicamente corretto.
Altre culture come quella Islamica sono meno attente alle forme ma, penso io, più alla sostanza delle cose.
Sto sicuramente parlando al netto dei fondamentalismi, delle esasperazioni non accettabili per noi come i matrimoni combinati fra ragazzine e uomini adulti tipici di alcune società particolari.
Fatta questa premessa e tornando alla preghiera la motivazione della divisione è più pratica che etica; la preghiera musulmana è molto dinamica, fisica; i fedeli sono vicinissimi perché quello che deve essere percepito e nutrito è il senso di collettività, la comunione spirituale e fisica dei componenti del gruppo sociale. Per questo durante la preghiera i fedeli sono spalla a spalla, per ricreare il senso di coesione della comunità.
Essendo i fedeli divisi in file successive la vicinanza fisica fra uomini e donne potrebbe generare distrazione reciproca fra maschi e femmine in quanto il corpo trasmette attraverso le forme proprio il senso di fisicità. Per questo uomini e donne vengono divisi.
Nelle moschee più antiche lo spazio per le donne è solitamente molto piccolo ed è posto dietro lo spazio più ampio dedicato ai maschi; anche per questo però c'è una motivazione che non è frutto di una discriminazione preconcetta.
In realtà in passato le donne pregavano soprattutto in casa occupandosi della stessa e non avevano la possibilità di recarsi alla moschea. Per questo lo spazio a loro destinato è normalmente molto minore rispetto a quello destinato agli uomini.
Nelle moschee moderne, di costruzione recente quasi sempre lo spazio è equamente diviso o da una separazione perpendicolare alla nicchia di indicazione della Mecca oppure , in quelle più grandi, vengono attrezzati due piani diversi no destinato agli uomini ed uno alle donne.
In realtà la nostra guida sottolineava come un corpo maschile attraente potrebbe allo stesso modo distrarre la preghiera di una donna.
Il problema quindi , a ben analizzare, non è discriminatorio, non si pone come base della tradizione un ruolo minore della donna ma semplicemente un aspetto legato alla purezza della preghiera,alla sua integrità.


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