giovedì 1 maggio 2014

Schegge di Istanbul, la preghiera

Durante la preghiera i movimenti sono uno strumento per raggiungere quel livello superiore rispetto alla realtà nel quale è più facile "trascendere".
Il fedele prega ripetendo il nome di Allah per cento volte ed associando al nome appellativi che ne celebrano la grandezza ..."misericordioso", "compassionevole"...
la ripetizione ossessiva delle parole è un mantra comune a tutte le religioni, come il movimento ritmico che mette in comunicazione con l'essenza dell'Universo, aiuta a sgomberare la mente dai pensieri immanenti ed avvicinarsi a ciò che è alto, superiore.
Per seguire questo calcolo mantrico il fedele tiene fra le mani queste "corone" che sono formate da gruppi di 29 perline.
Mi ha colpito molto questa similitudine fra le religioni, simboli simili, meccanismi simili,il tutto mischiato a pratiche non religiose come il movimento ritmico che è tipico dei rituali anche ancestrali, esoterici.
Il ritmo come l'armonia , strumenti attraverso i quali arrivare qualsiasi Divinità, la danza, il rituale, perché no, l'Arte...

Mi ha dato un senso strano vedere queste corone a terra nel settore riservato alle donne sul fondo della moschea di Eminonu,non ho potuto non cercare di ritrarle lasciando a chi guarda qualsiasi interpretazione di questa immagine che in me lascia un senso di sospensione, di incompletezza tutto "umano"...


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