domenica 25 maggio 2014

Lettera ad Antonio Lo Vasco

240514
Caro Antonio,

nella mia vita la sola cosa che mi riesce facile è scrivere.
Ancora più che leggere.
Eppure dopo avere tanto scritto,forse miliardi di parole, in questo momento non trovo il modo giusto di dirti grazie.
Sabato scorso mi hai detto che avrei letto forse la tua storia in un solo giorno.
E’ passata una settimana ed il caso ha voluto che proprio di sabato pomeriggio abbia visto la firma di Sofia sull’ultima pagina del suo memoriale…
Avrei potuto leggere il tuo libro in un giorno.
Si, avrei potuto farlo, ma ho voluto prolungare quanto più possibile questo viaggio, nella vita di Sofia, nella storia di una delle tante vite spezzate che vagano in un mondo sospeso fra Bene e Male come una palla silenziosa nel buio dell’universo.
Quanta Sicilia nella tua storia, questa terra che anno dopo anno amo sempre di più, con le sue mille contraddizioni, con la sua gente vera, quanta vita vissuta, quanta maestria nel raccontare, quanto Amore.
Si Antonio questo libro, questa storia sono prima di tutto una prova di Amore verso quel tremendo e meraviglioso mondo che siamo stati invitati ad attraversare, sempre in bilico fra Bellezza e Dolore, Demonio e Santità, Giustizia e Terrore.
Potrei andare avanti per ore a scriverti, a raccontare a te ed a chi leggesse della sensazione di totale condivisione ed identificazione nella quale il tuo libro mi ha proiettato.
Io ero con Sofia , ero con te mentre scrivevi, quasi ero con te mentre vivevi anno dopo anno costruendo questa terribile e splendida storia.
La Verità sta nelle vite di tutti noi, attorno a noi e tu con la tua arte hai semplicemente accettato di essere strumento di questa Verità, portando dentro ed assieme alle parole ed alle immagini che disegni il senso della vita, nuda, cruda, splendida, terribilmente bella come il tuo racconto.
Grazie Antonio, grazie di avermi scelto quel sabato 17. 5. 2014.
Sulla spiaggia di San Vito lo Capo fra le poche e tante persone stese al sole ma battute dal vento freddo di un Maggio sbarazzino ti sei avvicinato a me…
Non so e non saprò mai perché hai scelto proprio me, ma ti ringrazio, considero un onore, un regalo del Destino il nostro incontro, averti ascoltato, avere capito che avevi qualcosa di importante da dire, da raccontare, essermi immediatamente convinto che c’era qualcosa in te ed in quel libro che mi mettevi in mano.
Per riconoscenza ho descritto così il nostro incontro...

Il vento freddo e teso annichiliva la forza di un sole scintillante, incastonato in un cielo così terso ed azzurro da togliere il fiato.
Erano poche persone sulle spiaggia semi deserta in un Maggio ancora incerto.
Ho visto questo signore in jeans e camicia azzurra avvicinarsi a me lentamente, un libro in mano, una tracolla.
Non vagava, pur camminando lentamente, ma fra le poche persone sulla spiaggia veniva deciso verso di me.
Mi ha guardato,un leggero sorriso...
"Buongiorno, scusi se la disturbo...sono uno scrittore siciliano, ho scritto questa storia che parla di donne e della terribile teoria di violenze che la protagonista, come tante altre, deve sopportare.
Tenga, legga il prologo!
Tanti lettori non si staccano neppure per un attimo e mi scrivono di averlo letto in una sola giornata..."
Il gesto è stato istintivo, naturale.
Ho preso il libro fra le mani, aperto, ho scorso lentamente le prime righe del prologo ma in realtà non leggevo.
Ascoltavo.
Una voce indefinita, misteriosa mi parlava sommessamente, parole incomprensibili ma dal suono dolce e dolente.
Il tempo poteva essersi anche fermato.
Poi ho alzato lo sguardo verso il suo viso ed ho avvertito il colore dei suoi pensieri, brillante e luminoso come quel sole di Maggio.
Dentro sentivo quella melodia che chiamo Sicily, Sicily Blues...
Un misto di dignità violata, orgoglio elegante, Male e Bene avvinghiati, speranza, forza...dolore.
Gli ho chiesto di autografare la copia che stavo comprando.
Era un gesto ingannevole.
In questo caso, più che in tanti altri, non stavo comprando un libro, era lui, era una storia che mi aveva scelto per farmi entrare in un mondo, in un intrigo avvincente e commovente di vite.
Sofia, Irina, Giulia, Antonio... mi aspettavano e mi aspetteranno per sempre perché ora io e loro siamo una cosa sola.

dedicato ad Antonio Lo Vasco
mirabile narratore di
"Memoriale di un'assassina"

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