domenica 27 aprile 2014

Schegge di Istanbul

La bellezza della Moschea Blu è indiscutibile.
Purtroppo luoghi simbolo come questo sono davvero difficili da vivere nella loro propria essenza, in quella summa di emozioni e sensazioni che sono capaci di contenere e riverberare.
Soprattutto quando il linguaggio di certi luoghi si avventura nelle zone della spiritualità diventa difficile conciliare la presenza massiccia di turisti con lo spirito stesso con il quale questi luoghi sono stati pensati e concepiti.
Il fede che entra in questa moschea dovrebbe avere la netta sensazione di arrivare in paradiso.
Il paradiso musulmano fatto di quiete, l'azzurro del cielo, il verde degli alberi , il rumore allegro dell'acqua che scorre.
Questo, nelle intenzioni dei maestri architetti, è l'ambiente che dovrebbe accogliere il fedele, riparandolo dal calore del deserto, dalla luce accecante del sole, dal vento forte ed impetuoso.
In realtà purtroppo luoghi come questo o San Pietro che sono il simbolo delle grandi religioni divengono,preda del turismo di massa, dei "non luoghi" con tutto il rispetto parlando simili ad un aeroporto, un centro commerciale,luoghi non da ascoltare e sentire ma semplicemente da vedere.
Segno dei tempi, buoni o cattivi che siano.
Per provare emozioni profonde ho dovuto cercare altrove anche se la bellezza parla un linguaggio che sa arrivare sempre e comunque al cuore di chi voglia ascoltare.


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